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Papaveri rossi

“Figli di un mondo che ha già perso”

Siamo figli di un mondo abbandonato a sé stesso
Dove i valori non hanno più motivi di esistere
Siamo figli di un mondo che a smarrito ogni aspettativa
Dove tutto si rappresenta con una maschera figurativa.

Siamo figli di un mondo che ha perso la voglia di desideri veri
Di giorni felici e di sogni liberi
Figli di un mondo che annega nei pensieri
E di gente che viaggia sui grandi velieri.

C’è tanta voglia di sguardi profondi
Dove il cuore è un piccolo mondo
Rubare un sorriso al tramonto
Annegando con gli sguardi nel profondo.

C’è tanta voglia di papaveri rossi e di campi di grano
E di ataviche rondini che ritornano
Una cornice di rosso come un milione di papaveri rossi
Del tuo vestito rosso e di un milione di papaveri rossi.

C’è tanta voglia di zolle e di imbruniti colli
E di un milione di sogni a tracolli.

Tuffarci nelle acque di un mare profondo
Nudi come il rosso di un tramonto
Soli sulle spiaggie deserte e cuori in allerta
E come stelle in una grande festa.

Siamo figli di un mondo abbandonato a sé stesso
Figli di un mondo che ha già perso
Siamo figli di un mondo che ha smarrito l’inventiva
Dove tutto si rappresenta con una maschera figurativa.

C’è tanta voglia di papaveri rossi e di campi di grano
E di ataviche rondini che ritornano
Una cornice di rosso come un milione di papaveri rossi
Del tuo vestito rosso e di un milione di papaveri rossi.

Antonio Fiore 18.06.2024
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Foto web

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